mercoledì 24 ottobre 2012

BRANCOLANTE E MALINCONICO

 
 La strada è la polvere. Quelle vecchie cose appoggiate sul comò. La testa mi gira. Non dimentico nulla. La sacca nera è li davanti alla porta. Non c’è molto. Solo le cose di un uomo. Lei mi guarda, per dirmi in bocca al lupo. Ma non dice nulla, mi sfiora con un sorriso. E a me basta. M’infilo sul furgone che ancora è buio. Come tutti i viaggiatori solitari, ho fatto il pieno di malinconia. Ma la strada è la mia scuola, mi ha insegnato tutto quel che so. E non so niente. L’autostrada è un deserto. I camionisti, posteggiati nelle aree di servizio, dormono sui loro bisonti. E’ una lingua nera, la strada. Che mi arrotola. Mentre guido, infilo un cd di Malcom Holcombe.

http://exystence.net/wp-content/uploads/2012/10/Malcolm-Holcombe.jpgLa malinconia, a volte, è come una sedia a dondolo, quando arriva ci si sente un po’ più vecchi. E’ l’America che ho sempre amato  va in onda. L’America dei  B-movie, delle strade polverose, di chi cerca una salvezza per se stesso e per chi ama. L’America di chi non trova posto e gli viene da piangere. Ma non si rassegna, perché sa bene che esiste un popolo invisibile, silenzioso, pieno di dignità. Ed allora, riprendo i miei ricordi, di quando Tom Waits era un novello Kerouac. Di quando scoprivo le canzoni di Townes Van Zant e salivo sui treni disperati di Guy Clark e di Guthrie Thomas. E, alla sera, Tom Gruning suonava le ninnenanne di mezzanotte. Come allora, ricomincio daccapo, ma vagabondi si resta per sempre.

BARTOLO FEDERICO 

                                  Malcolm Holcombe – Down the River (2012) 
                                        producer Steve Earle 

Nessun commento:

Posta un commento