sabato 11 luglio 2015

Ancora Sulla Cattiva Strada (con il rock invisibile)




Quando aprì gli occhi lo sguardo di Johnny Cash mi osservò severo. Nella parete in bella mostra c’era ancora quel suo vecchio poster. Anche se ingiallito e logoro, non lo avevo mai tolto. Il sonno era stato tortuoso, e il dolore che mi corrodeva era divampato travolgendomi. Quasi meccanicamente attivai lo stereo. "No No Blues" partì sbilenca come un saluto sotto la pioggia. S’incuneò in una stradina laterale del cuore di quelle strette e buie, e sparì. La notte era fredda, e la solitudine mi aiutava a capire. Mi alzai dal divano e mi versai da bere. Raccolsi da terra il libro che il mio amico Evil mi aveva inviato (e che qualche giorno prima avevo trovato nella buca della posta) e lo riposi sullo scaffale. Un piccolo libriccino, un manuale, che parlava di musica rock. Di poesia, di quelle piccole cose che ancora hanno un senso. Almeno per me. Vecchi sogni di rock’n’roll che in qualche modo il tempo ha inaridito. Ma l’amore vince sempre su tutto. Sappiatelo. Un giorno era uscito sotto la pioggia battente andando a cercarne di nuovi. Di quelli che ti fanno sentire solo e impaurito. Di colpo tutte le sue memorie gli ritornarono alla mente. Come quel bacio che lei gli aveva mollato sotto la luce di quel lampione. Sì fu quella sera, che s'innamorò perdutamente di lei. Da allora non riusciva più a dormire. Con quella sensazione di solitudine che lo inquietava, la notte era un girarsi e rigirasi nel letto. Così quasi per caso, aveva cominciato a scrivere quel libretto. Un atto di fede per quel rock ormai invisibile ai più. Come un mucchio di altre cose. La coerenza per dirne una. Abbiamo ancora bisogno di un rock impaziente e schizofrenico, con le ginocchia raschiate e doloranti. Un rock che imbocchi nuovamente la cattiva strada. Guidato da quella luna piena di cicatrici, rimasta ormai da sola a penzolare nel cielo. Perché le cose più belle sono quelle che sogniamo, e che mai avremo. Non era stato il suo anno migliore, il cambiamento lo aveva spaventato e la sua anima sanguinava. Aveva provato a cancellare il suo ricordo, ma non sempre ci riesci. Anche se hai una bottiglia di whiskey accanto. Gli piaceva un sacco quando gli toccava i capelli se solo lei lo avesse saputo. Adesso però di fronte all’invisibile, si sentiva sperduto. Ma aveva accettato la sfida e continuò a scrivere. Finche non sentì nuovamente quella mano e quelle melodie, che sono nate dalla sofferenza degli uomini. Bruciando di desiderio sperò che le cose tornassero come prima, trasformandolo in un uomo nuovo. Ma in cuor suo sapeva che non era più possibile. Nel nastro della sua memoria riascoltò qualcosa che era rimasto inciso, e che gli risuonava in continuazione. Non sapendo da che parte girarsi, lasciò che il rimpianto si prendesse una parte di lui. Poi una sera con la bocca spalancata e un piccolo perfido sorriso, si accorse che quel manuale che scarabocchiava, dava una nuova speranza al rock’n’roll. Ma anche a lui. Lo aiutava a riportare quello che amava sui binari della tensione, dello scontro. Avvertiva lontano, ma anche vicino, il suono di quel rock litigioso che digrignava i denti. Che suonava duro, tosto, infrangibile. Ma anche sconclusionato e pacifico. Quel rock che amava la strada, la ferrovia, i vagabondi.  L'ultima  vera resistenza al potere. La mano sinistra del diavolo. È difficile trascrivere le proprie emozioni. Ma adesso c'era abbastanza luce, per fare un po' di chiarezza. Solo la musica alla fine riesce a confortarti. Come andrà a finire nessuno lo sa. Siamo solo noi che lasciamo che le cose accadano. -Ma di che cazzo stai parlando - mi disse il barista. Sei strafatto o ti sei bevuto il cervello? Non alzai neanche lo sguardo su di lui. Sorrisi a me stesso, allargando le braccia. In questo mondo d'invisibili c’è sempre una ragione per tutto. Ma lasciatemelo dire. Solo i pazzi hanno sogni più belli del rock’n’roll. Solo i pazzi.

Bartolo Federico


1 commento:

  1. Aaah...ragazzi, questo é un omaggio apprezzatissimo.
    ed é vero: da tempo c'é qualcosa di sbagliato, forse non nella musica quanto nel "mio rapporto" con la musica... Ma per non lasciare perdere...ecco il rock invisibile.
    grazie
    un abbraccio a tutti...

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